GRANDE FOLLA ALLA MANIFESTAZIONE IN SEDE: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

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Una folla di cittadini, soci e tesserati della Canottieri Comunali Firenze, ha partecipato alla manifestazione davanti alla sede della storica società di canoa fiorentina per testimoniare la propria vicinanza alla società in merito alla vicenda che prevede la demolizione della palestra e della sede della società fissata per il 5 di maggio nell’ottica di risanare la riva sinistra dell’Arno per sanare il rischio idraulico in caso di esondazione. Striscioni ironici e palloncini biancorossi hanno fatto da arredo all’iniziativa e non è mancato, ma solo per poche simboliche manciate di secondi, anche il blocco del traffico davanti alla sede. Oltre ai soci erano tante le personalità che si sono avvicinate: oltre a quasi tutti i candidati sindaci delle prossime elezioni (Dario Nardella, sindaco reggente, Tommaso Grassi, Cristina Scaletti e Marco Stella) c’erano i consiglieri comunali Maria Federica Giuliani, presidente della commissione pari opportunità, Mario Tenerani, Valdo Spini; presente anche il presidente del Quartiere 3 Andrea Ceccarelli. C’era ovviamente Andrea Pieri, presidente della Rari Nantes Florentia, società che vive le stesse problematiche della Comunali. Presente anche Luigi De Lucia, cardine della Società Canottieri Firenze, il sodalizio di canottaggio che ha sede sulla sponda opposta dell’Arno. Tra gli altri c’erano anche Paolo Allegretti, presidente dell’Associazione veterani dello sport, Paolo Bacciotti presidente dell’ente benefico intitolato al piccolo Tommasino Bacciotti, il conduttore Gianfranco Monti e, oltre ai rappresentanti e operatori di tutte le testate giornalistiche della carta stampata, delle principali televisioni e radio cittadine, anche il giornalista David Allegranti, inviato della trasmissione Rai Gazebo.

 

Il vicesindaco Nardella ha voluto rassicurare tutti: “Ho già appuntamento per venerdì (18 aprile, domani, ndr) : vogliamo da un lato tenere fede al piano di riqualificazione della messa in sicurezza della riva sinistra dell’Arno nell’interesse dei cittadini e delle strutture, come ci è stato chiesto anche dalla stessa Provincia; dall’altro le società sportive non devono vedere compromessa o limitata la loro attività. Per questo abbiamo condiviso con la Provincia il piano di quattro anni che prevede anche le demolizioni, ma nel frattempo come Comune stiamo predisponendo un atto che rimodula i tempi degli abbattimenti; e nel cronoprogramma inseriremo all’ultimo posto, anziché come primo atto imminente, la demolizione della palestra dei Canottieri Comunali, così avremo tempo tutti insieme per trovare soluzioni alternative. Sono fiducioso sul fatto che l’ente Provincia condividerà con noi questa rimodulazione del piano di messa in sicurezza della riva sinistra dell’Arno. Se farò presente a Barducci che una sentenza del Tar che dice che questi immobili di questa riva sinistra non avrebbero alcuna influenza in un eventuale piena dell’Arno? Certo. Anche questo è un atto che ci aiuterà nel nostro intento”.

 

Durante la manifestazione hanno detto la loro anche i candidati sindaci presenti. Tra i primi ad arrivare è stato Marco Stella del Nuovo Centro Destra. “Nardella e la giunta fiorentina – ha detto Stella dopo aver comunque sportivamente stretto la mano a Nardella – hanno avuto cinque anni di tempo per trovare una soluzione. Vogliamo i fatti. Salvare la Canottieri Comunali deve essere una priorità, perché non solo è una delle società sportive storiche della città con i suoi 80 anni di vita ed è la prima società in Italia per risultati nella propria disciplina, ma anche perché è un punto di riferimento per tanti bambini, ragazzi e genitori e per tutta la popolazione fiorentina”.

“Credo che i Canottieri Comunali – ha detto Cristina Scaletti, candidata per l’omonima lista civica – rappresentino un punto di riferimento straordinario per la città di Firenze, a partire dai propri colori biancorossi. Credo che a chi si propone di risolvere la questione oggi dopo essere stato protagonista della vita politica cittadina fino a ora non convenga fare spot elettorali. La politica deve dire dove vuole arrivare. Dobbiamo mettere attorno a un tavolo tutte le componenti amministrative della vicenda.

Questo non è più solo un tema legato al pericolo idraulico ma è il classico l’esempio di come bisogna rimodulare la tipologia di dialogo tra i vari enti amministrativi”.

 

“Di sicuro non si risolve questa situazione rinviando il problema come è stato fatto in questi ultimai anni – dice Tommaso Grassi, candidato per Sel e le altre liste di sinistra – per noi non esiste il dilemma se i Canottieri Comunali devono rimanere in questa sede. Per noi devono rimanere qui, non si discute. Non possiamo pensare che dopo 80 anni di storia questa società possa chiudere o anche delocalizzarsi. Questo è il nostro impegno di governo con il quale affronteremo la questione. Non una soluzione interlocutoria ma una soluzione definitiva. Bisogna essere chiari, anche se siamo in campagna elettorale. Se questi immobili, come dice anche la sentenza del Tar, non influiscono su un eventuale piena, si lasciano dove stanno, se influiscono si lavora per ridurre al minimo il rischio idraulico. Ma la sede per noi deve rimanere qui dove è adesso”.

 

In ogni caso la doccia gelata alle parole di Nardella, accolte ovviamente favorevolmente dal presidente biancorosso Giancarlo Fianchisti e dai soci, è arrivata l’indomani, leggendo l’articolo su La Nazione a firma di Cosimo Baldelli nel quale si esprime in questi termini l’assessore all’ambiente della Provincia di Firenze, Renzo Crescioli. “L’ingiunzione di sfratto non può essere rimossa con un tratto di penna, c’è una occupazione illegittima, la questione della riva sinistra d’Arno è nota da anni, c’è una indagine in corso, che dobbiamo fare? Non possiamo sottrarci ad obblighi di legge con tanta facilità, magari venendo poi messi sotto accusa per inerzia dalla magistratura. Qui c’è un cronoprogramma sui lavori da fare, c’è un accordo con il Comune. So bene che i Canottieri Comunali svolgono una attività più che meritoria per la città. Palazzo Vecchio dice che c’è uno spiraglio? Bene per ora dal Comune non abbiamo avuto alcuna proposta. Se arriva siamo pronti a parlarne. Non cambia il mondo se c’è bisogno di altri 15 giorni. Ma ripeto, non siamo i cattivi, noi siamo ‘costretti’ a far rispettare la legge, altrimenti, come è già successo al presidente Barducci, rischiamo di finire sott’indagine anche noi”.

 

 

Ora si tratta naturalmente di monitorare e rimanere vigili e informati sull’esito dell’incontro di venerdì tra Nardella e i rappresentanti della Provincia, e sperare che sia scongiurata un’altra doccia fredda, così come accadde qualche mese fa dopo le rassicurazioni, andate disattese, dell’assessore all’urbanistica Elisabetta Meucci che, insieme all’ingegner Parenti del Comune, nell’affollata assemblea pubblica che si era svolta nella sede della società, aveva garantito che entro 30 giorni la sede e la palestra della Comunali si sarebbero spostate nei locali soprastanti, nel frattempo ristrutturati, dell’ex ristorante La Greppia, una soluzione che invece in seguito si è rivelata anche questa inattuabile.