“I GIOVANI LEONI”, UN NUOVO EQUIPAGGIO IN CERCA DI GLORIA
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Se leggendo il nome di questa nuova formazione di pagaiatori vi è balzata in mente l’idea che dietro possa esserci lo zampino di Mario Leoni, ci avete preso in pieno!
La Coppa Italia di Dragon Boat e la prima edizione del Trofeo Toccafondi che si svolgeranno a Firenze sono suonate, per il Leoni, come una chiamata alle armi.
Ispirato dal celebre film di guerra interpretato da Marlon Brando, Mario ha messo insieme un gruppo di ragazzi pronti a seguirlo in una nuova competizione.
Appena sente aria di sfida, il nostro Leoni non solo non si tira indietro, ma anzi si galvanizza, senza tralasciare la goliardia che lo distingue.
Ecco allora che i Giovani Leoni prendono forma mescolando, ai mercenari da sempre al soldo del Leoni, nuove leve della Comunali, forse un po’ incoscienti quando hanno accettato d’imbarcarsi nell’impresa.
Rispettando il dogma “leoniano” che in barca occorre gente ENORME, il capitano ha voluto con sè la crema dei veterani della pagaia, uomini pronti a tutto pur di competere e dalle dimensioni evidentemente considerevoli.
Tra i veterani, protagonisti di innumerevoli ed epiche gesta, spiccano i nomi di Alessandro Pezzuoli, Sandro Stoppioni, Paolo Gallori e il Mugnai.
I più enormi tra gli enormi sono rappresentati da Andrea Donateli, Filippo Galantini, Elia Fianchisti e Phanudet Spiganti, ormai avvezzi al comando del capitano Leoni seppur con qualche gallone in meno sulla divisa rispetto ai veterani.
I più giovani, candidati di diritto al Trofeo Toccafondi sempre che l’equipaggio ne vinca almeno una delle gare in programma, sono Lapo Ghisolfi, Jacopo Ferrara, Cosimo De Marco, Leopoldo Bini.
L’equipaggio vede altri giovani e meno giovani leoni, come Pietro Beoni e Stefano Toccafondi, Gabriele Ferruzzi solo per citarne alcuni.
In prima fila, è ovvio, ci sarà lui: Mario Leoni.
Lo sentirete gridare, sferzare i suoi uomini senza pietà. Gli farà sputare sangue, ma loro non molleranno mai. Potete scommetterci. Ci sarà battaglia, a colpi di pagaia, sull’Arno.
Questo potrebbe essere uno degli appuntamenti con la storia che nessun sportivo dovrebbe mancare per poter dire, un giorno: “io li ho visti !”.