RISCHIA L’ANNEGAMENTO IN ARNO, UN ALTRO SALVATAGGIO AD OPERA DEI CANOTTIERI COMUNALI FIRENZE
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Firenze, sono le 11.30 – 11.45, Domenico Sepe e altri due canottieri stanno pagaiando a bordo di altrettante canoe polinesiane in direzione della pescaia di San Niccolò. Poco dopo essere passati sotto il ponte, un uomo sulla riva chiama i canoisti segnalandogli la presenza di una persona in acqua. Domenico Sepe si avvicina e vede, a circa tre metri dalla riva, un uomo con il volto riverso in Arno, immobile.
Sepe, un veterano della Canotteri Comunali Firenze e campione di Dragon Boat, prontamente si tuffa in Arno per soccorrere l’uomo; per prima cosa lo gira con il volto fuori dall’acqua, poi lo porta in sicurezza a riva.
Qui, aiutato dagli altri canoisti e dalla persona che ha invocato aiuto, facilita l’espulsione dell’acqua e l’uomo che stava per annegare ricomincia a respirare normalmente.
“L’uomo avrà a avuto un’eta di circa ottanta anni, forse qualcosa di più – racconta Domenico Sepe, pensionato dell’Università degli Studi di Firenze. Quando ha ricominciato a respirare meglio, ci è parso in stato confusionale; forse è scivolato in acqua accidentalmente”.
In breve tempo, sul luogo sono intervenuti l’ambulanza e i Vigili del Fuoco, così i tre canottieri, bagnati e infreddoliti, sono rientrati in sede a bordo delle loro canoe.
“Penso che, tutto sommato, sia stata una giornata fortunata per quest’uomo – commenta Sepe. Con poco altro tempo riverso in acqua in quel modo, avrebbe finito per annegare. Di acqua ne aveva già bevuta perché ne ha sputata molta, prima di riprendere a respirare regolarmente”.
Da sempre si dice che i canottieri sono le vere “sentinelle dell’Arno” e il salvataggio di oggi è solo l’ultimo di una lista che si allunga da molti anni.
Sepe, un veterano della Canotteri Comunali Firenze e campione di Dragon Boat, prontamente si tuffa in Arno per soccorrere l’uomo; per prima cosa lo gira con il volto fuori dall’acqua, poi lo porta in sicurezza a riva.
Qui, aiutato dagli altri canoisti e dalla persona che ha invocato aiuto, facilita l’espulsione dell’acqua e l’uomo che stava per annegare ricomincia a respirare normalmente.
“L’uomo avrà a avuto un’eta di circa ottanta anni, forse qualcosa di più – racconta Domenico Sepe, pensionato dell’Università degli Studi di Firenze. Quando ha ricominciato a respirare meglio, ci è parso in stato confusionale; forse è scivolato in acqua accidentalmente”.
In breve tempo, sul luogo sono intervenuti l’ambulanza e i Vigili del Fuoco, così i tre canottieri, bagnati e infreddoliti, sono rientrati in sede a bordo delle loro canoe.
“Penso che, tutto sommato, sia stata una giornata fortunata per quest’uomo – commenta Sepe. Con poco altro tempo riverso in acqua in quel modo, avrebbe finito per annegare. Di acqua ne aveva già bevuta perché ne ha sputata molta, prima di riprendere a respirare regolarmente”.
Da sempre si dice che i canottieri sono le vere “sentinelle dell’Arno” e il salvataggio di oggi è solo l’ultimo di una lista che si allunga da molti anni.